Lo scorso 5 marzo è iniziato il Mondiale 2023 di Formula 1. Le più grandi case automobilistiche e motoristiche del mondo si sfidano a colpi di evoluzione ingegneristiche per ottenere la supremazia. Da sempre il campionato del mondo è terreno di sfide all’ultimo design, a caccia dell’effetto suolo, di quel millesimo di secondo che può fare la differenza. Soprattutto da quando, nel 2022, con il nuovo regolamento tecnico, sono cambiate le carte in tavola. Il tutto grazie ad un regolamento davvero imponente, formato da moltissime pagine, con tantissimi paletti. A partire dal peso delle vetture, che sono più pesanti anche di cento chili rispetto a due anni fa, oppure in merito al suolo della vettura.
Fino a qualche mese fa si riteneva che rispetto al passato ci sarebbero state meno possibilità di grandi modifiche e di nuovi sviluppi delle stesse monoposto nel tempo, poiché i parametri geometrici da rispettare sono diventati molto precisi. E la struttura realizzata in un unico elemento per garantire la massima rispondenza ai criteri di sicurezza. Ma in realtà non è stato così e le principali scuderie, come Red Bull, Mercedes e Ferrari continuano ad evolvere in modo estremo le loro vetture.
La nascita di una nuova macchina però non cambia rispetto a quanto sempre accaduto in passato. E tutto parte ancora una volta dai dei software di progettazione appositi . Su tutti Dassault CatiA-V5 attraverso il quale viene creato il modello matematico di una vettura, ovvero la rappresentazione della sua forma mediante equazioni matematiche. Un processo davvero minuzioso e studiato nei minimi particolari. Dopodiché ogni scuderia sottopone il modello all’analisi della fluidodinamica computazionale un po’ come avviene per i veivoli prima della loro costruzione. L’esame del Cfd evidenzia l’effettivo valore delle prestazioni della vettura. Oppure permette di capire se ci sono errori o interferenze nei dettagli di costruzione. In quel caso si passa poi ad effettuare gli aggiustamenti necessari per realizzare il prototipo nel migliore dei modi. Un processo, insomma elaborato e molto importante, che sarebbe impossibile senza la genesi del modello di un software fondamentale con Catia V5. Una volta realizzato il prototipo si fanno ulteriori test, come ad esempio in galleria del vento e poi dopodiché si va in pista. A quel punto a contare è il binomio macchina-pilota con la speranza che il lavoro svolto in precedenza sia stato un buon lavoro. In questa nuova stagione 2023 Red Bull sembra aver messo un divario importante tra se e le altre scuderie, ma la stagione è ancora lunga. E le menti brillanti degli ingegneri, grazie anche ai loro software, potranno regalarci delle sorprese.